Murmuris,

Recensioni Teens_Materia Prima 2022

Il lavoratorio

Catterina

Andato in scena il 31 Marzo e il 01 Aprile 2022
Teatro Cantiere Florida, Firenze

Tecla Seneci, Matilde Raspanti, Fabio Natali e Vincent Legrottaglie
ISS Peano, Firenze

Lo spettacolo Catterina è andato in scena al teatro Cantiere Florida il 31 marzo ed è stato un monologo travolgente. La particolarità è stata che l’attrice ha recitato fedelmente un manoscritto del medico Giovanni Bianchi riportato nel libro “Storia di Catterina che per ott’anni vestì abiti da uomo”, interamente in un italiano del Settecento. Catterina Vizzani era una donna che visse nel Settecento, la quale scoprì di amare le donne e per questo motivo si finse uomo, con il falso nome di Giovanni Bordoni, e iniziò a servire alcune famiglie dell’Italia centrale per guadagnarsi da vivere, vantandosi anche delle sue doti nell’attrarre le donne. 

L’attrice ha dovuto fare proprie le parole del medico parlando in terza persona, infatti in alcune parti il monologo ci è risultato di difficile comprensione, ma allo stesso tempo è stato piacevole e coinvolgente, soprattutto quando Catterina ha provato a imitare la camminata maschile o i loro modi di fare per assomigliare il più possibile a un uomo.                     È stato interessante vedere come l’attrice si è calata in un personaggio maschile, cercando di imitarlo in ogni modo, tanto che alla fine si è tolta i pantaloni e le scarpe rimanendo vestita solo con una canottiera bianca e la biancheria intima.

La scenografia era minima, era solo presente uno di quei tavoli sui quali vengono fatte le autopsie, che doveva rappresentare probabilmente il legame tra il medico che scrisse il manoscritto e la donna, dato che Giovanni Bianchi ha scritto la storia dopo aver sezionato il corpo di Giovani Bordoni, scoprendo che si trattava di una giovane donna.

La musica era presente a tratti, principalmente nei momenti di tensione o nei momenti più comici ed ha giocato un ruolo importante perché ci ha tenuti con lo sguardo fisso sull’attrice e sui suoi movimenti a ritmo della musica in sottofondo.

È stato uno spettacolo particolare, soprattutto perché recitato in una lingua lontana dalla nostra, che ha impedito di comprendere tutte le frasi usate. Nonostante questo il tema affrontato ci riguarda da vicino, in quanto una ragazza scopre qualcosa sul suo orientamento sessuale che ai suoi tempi non era concepito, ed è stato rappresentato in modo emozionante e coinvolgente. 

Siamo stati emozionati di aver avuto l’opportunità di partecipare al debutto di uno spettacolo teatrale, che alla fine si è rivelato un successo. Una volta terminato, il pubblico non smetteva più di applaudire e per questo l’attrice, visibilmente molto emozionata, è tornata sul palco più volte per ringraziare e per godersi i meritati applausi. 

Sellaiah Saranya 
ISS Peano, Firenze

È uno degli spettacoli che mi sono piaciuti di più. Tratto da un libro del 1700, parla di una ragazza che si traveste da uomo per 10 anni, ed è molto innovativo, se immaginiamo all’epoca in cui è scritta. Anche lo spettacolo è innovativo per l’uso di abiti moderni che si sposa con il linguaggio del 1700 che il regista ha deciso di mantenere. Certo, non è facile per i ragazzi, soprattutto per il lessico, ma mi è piaciuto l’accoppiamento antico- moderno. Anche gli atteggiamenti della ragazza erano moderni. È insolito, in senso positivo, per questo motivo: linguaggio del ‘700 e atteggiamento del 2022, dell’era contemporanea.

Maja Nigi, Stella Rossi, Alessia Simoniello e Sara Nevi
Liceo Galileo Galilei, Firenze

Questa è la storia di Catterina Vizzani, vissuta nel 1700, che dai 14 anni fino alla morte visse come uomo facendosi chiamare Giovanni Bordoni e lavorando come maggiordomo presso diversi signori del centro Italia.

Personaggi
L’unico personaggio che partecipava a questo spettacolo era proprio Giovanni Bordoni, lui indossava dei semplici abiti maschili che rispecchiavano perfettamente la sua figura (canottiera bianca e pantaloncini). L’attrice l’abbiamo trovata davvero molto brava a rientrare negli abiti maschili e spesso utilizzava la tecnica dell’allenamento fisico per adattarsi ancora meglio al ruolo.

Linguaggio
In questo spettacolo abbiamo riscontrato grande difficoltà nella comprensione del lessico, era necessaria molta concentrazione per seguire il testo e di conseguenza perdevamo l’attenzione. Nonostante ciò l’attrice era brava a scandire bene le parole anche quando parlava molto veloce. Senza dubbio mantenere questa scelta stilistica è stata audace ma forse lo hanno fatto proprio per riportarci all’interno dell’epoca in cui si è svolta la vicenda e per rendere più coinvolgente lo spettacolo.

Luci e Scenografia
Il palco e la scena dello spettacolo erano piuttosto vuoti e spogli, senza particolari arredi ma era presente solo un tavolo da obitorio. Tuttavia la protagonista aveva una consapevolezza del corpo nello spazio grazie alla quale riusciva ad occuparlo tutto. Le luci invece erano molto forti e dure e a tratti abbiamo avuto difficoltà a riconoscere i tratti del viso dell’attrice. In ogni modo avevano una funzione drammaturgica cioè marcavano meglio il contesto e l’atmosfera.

Musica
La musica l’abbiamo trovata coerente con i toni del racconto, nella parte finale c’è stato un cambiamento di prospettiva accompagnato da una musica che incorniciava perfettamente il momento.

Riflessione finale
Questo spettacolo possiamo confrontarlo con il film, Albert Nobbs. In questo film viene raccontata la storia di Albert Nobbs, un maggiordomo che lavora presso l’albergo Morrison e che nasconde un segreto: tutti lo credono uomo, ma in realtà è una donna. L’arrivo di un ospite, Hubert Press, crea un insolito triangolo amoroso.

È una storia molto affine all’altra ed è veramente bella soprattutto perché non siamo abituati a sentire storie di persone che devono “travestirsi” per cambiare identità. Attraverso questa storia abbiamo un altro punto di vista su una realtà o comunque su un fenomeno di cui non abbiamo consapevolezza. È una storia che ci può aiutare a comprendere l’omosessualità e ad accettarla come fenomeno diffuso e presente da sempre, la possiamo considerare una spinta ad accettare sé stessi.

CATTERINA-3

Teatro Cantiere Florida
Via Pisana 111r
50143 Firenze

info@murmuris.it
0039 329 9160071